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sabato 28 settembre 2019

RECUPERATA LA VONGOLARA FEDERICO II, INCAGLIATASI AL LIDO DOPO L'URTO CON UN TRONCO ENORME NEL MARE DI MALAMOCCO

È stato recuperato ieri da due pontoni con gru il peschereccio Federico II di Pellestrina, incagliatosi davanti alla spiaggia dell'Excelsior al Lido di Venezia nella notte tra mercoledì e giovedì scorso dopo aver urtato un tronco di almeno 8 metri nel mare antistante Malamocco. La barca, adibita alla pesca delle vongole secondo i criteri adottati dal consorzio Co.Ge.Vo., aveva avvertito una falla e stava imbarcando acqua: di qui la scelta dell'incaglio volontario per evitare ulteriori danni. Il natante è stato poi trasportato in uno dei cantieri navali dell'isola di Pellestrina per valutare la possibile riparazione.

giovedì 26 settembre 2019

ENORME TRONCO AFFONDA UNA VONGOLARA DI PELLESTRINA: IL CO.GE.VO. ACCUSA, "ANDARE PER MARE È UNA ROULETTE RUSSA"

Una barca di vongolari di Pellestrina, la Federico II, è affondata la scorsa notte nel mare antistante la spiaggia dell'Excelsior al Lido di Venezia. Il natante stava effettuando operazioni di pesca quando, all'altezza dell'abitato di Malamocco, ha avvertito un colpo brusco: dopo aver provato a procedere con la navigazione, a una verifica il personale si è accorto di imbarcare acqua. Il mezzo è comunque riuscito ad arrivare al Lido e ad effettuare un incaglio volontario adagiando la barca sulla spiaggia, dove giace ancora semisommersa in attesa del recupero.
Gli operatori del CoGeVo, accorsi alle prime luci del giorno a riscontrare l'accaduto, nel luogo dove il comandante pensava di aver attutito il colpo hanno evidenziato la presenza di un albero mastodontico, il cui tronco è posizionato a una profondità di circa sei o sette metri, e sporge dall'acqua per un altro metro. Nel buio della notte, non essendo l'ostacolo segnalato né illuminato, era praticamente impossibile accorgersi della sua presenza: anche questa circostanza viene denunciata dagli uomini del CoGeVo.
Sbotta il presidente Michele Boscolo Marchi: «Il fatto preoccupa perché in tutte le lingue abbiamo sempre manifestato che il mare è una discarica a cielo aperto, e nessuno se ne occupa. Adesso è successo! E sentendo i vari enti, nessuno si prende la disponibilità di rimuovere l'albero e altri relitti, che sono d'intralcio al traffico a per la pesca, il diporto, il trasporto dei passeggeri. È una roulette russa, è una mina vagante: ci vuole chi si prende cura del recupero. Se succede un sinistro, la colpa non può essere del comandante».