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domenica 28 gennaio 2018

UN GRUPPO DI PARROCCHIANE DI PELLESTRINA RISPONDE AD ANNALISA: "QUALE VANTAGGIO TRAE A DISTRUGGERE DON DAMIANO? GRAZIE DON!"

Ricordate il caso sollevato nelle scorse settimane da una cittadina di Pellestrina, Annalisa Busetto, che da cattolica aveva scritto nel proprio profilo fb per stigmatizzare alcuni comportamenti dei sacerdoti officianti in isola, responsabili a suo dire dell'allontanamento di molte persone dai sacramenti? A distanza di molti giorni -forse troppi, qualcuno potrebbe dire- alcune parrocchiane hanno redatto una lettera e l'hanno inviata al settimanale diocesano Nuova Scintilla, che l'ha pubblicata (aggiungendo l'avverbio "volentieri" di prammatica): il testo è firmato da "un gruppo di persone che amano la Chiesa", ovvero "Lidia, Antonietta, Elisa & company", che si dichiarano «stupite riguardo a ciò che viene scritto sui sacerdoti di Pellestrina, in particolare sulla loro assenza in campo pastorale e umano».
Da qui prende le mosse il pensiero del gruppo: «prima di giudicare negativamente l'operato dei nostri sacerdoti, dovremmo tutti, cominciando da noi stessi, analizzare le nostre inadempienze come popolo di Dio». E quindi «Lei dice che quei preti sono "beoni e mangioni", le chiese sono vuote, i gruppi pastorali boccheggiano o si estinguono. Ma non è stato Gesù stesso ad andare a mangiare con la gente comune? Se i giovani hanno disertato le parrocchie, in un mondo che ha perso il contatto con Dio, dove i sacerdoti possono andarli a cercare se non nel posto in cui di solito essi si riuniscono nel loro tempo libero?». In sostanza, una difesa di don Damiano Vianello e del corpo sacerdotale di Pellestrina: «Invece di vedere solo i difetti, ricerchiamo i pregi e soprattutto le fatiche di questi sacerdoti che, forse, non si sentono accolti da una comunità che, speriamo, non si sia rinchiusa a riccio nel giudizio o nella critica». Non mancano i rilievi alla prima mittente: «Siamo convinti di poter dire tutto quello che pensiamo perché c'è uno schermo che ci difende? E quando l'altra persona (in questo caso un prete) si sentirà distrutta e dileggiata, quale vantaggio ne avremo tratto?».
Come si vede, una lettera a sua volta piena di domande. Oltre che di ringraziamenti al "don": «Perché ti sei fatto dono per la comunità, perché quando pieni di vergogna per i nostri peccati ci avviciniamo a te, prima ancora che apriamo bocca, ci sentiamo già perdonati, perché ogni mattina apri le porte della chiesa e ci attendi fiduciosi» e molti altri motivi. Un atto d'amore dei parrocchiani, che invitano i lettori del settimanale e dei network a ripeterli: «Ed ora un invito a tutti noi, credenti e non credenti, sacerdoti e laici, a pronunciare il nostro “grazie Don”: facciamolo con un sms, in facebook o tramite whatsapp o ancora meglio di persona, chiedendo unitamente la Grazia del perdono». Anche questo documento non mancherà di suscitare dialogo e pure schieramenti, come naturale: ma beata quella comunità che si ritrova, anche online, a parlare di cose importanti e a mettere in discussione se stessa. In tutto questo, però, ancora non si è sentita la voce del vescovo, solitamente così prodigo di interventi a vasto raggio anche attraverso gli organi d'informazione.

mercoledì 10 gennaio 2018

CHIESA "SCOSTANTE", DON DAMIANO SI NASCONDE E SI NEGA AL TELEFONO

Non accenna a scemare, a Pellestrina, il dibattito attorno al post su facebook di Annalisa Busetto, che accusa i sacerdoti dell'isola di essere distanti dalla popolazione, causando così disaffezione e mancanza di pratica con la chiesa e le funzioni. Sia nel suo profilo che in quello di Pellestrina Azzurra -che ha riportato la questione- sono fioccati i commenti e i like di sostegno alla signora, con ulteriori dettagli forniti da altri utenti e solo qualcuno che prende le distanze, asserendo di essere in possesso di “scomode verità” che ovviamente non vengono rivelate. Intanto Pellestrina Azzurra ha più volte provato a contattare don Damiano Vianello -uno dei due religiosi oggetto degli strali- sia telefonando che attraverso messaggi al suo numero verificato 349 38 25 xxx, ma il parroco non ha mai inteso rispondere, anche solo per fornire la propria versione dei fatti imputati. Avvalorando in qualche modo la tesi che le parole della residente non siano del tutto infondate.

lunedì 8 gennaio 2018

IL POST DI ANNALISA INFIAMMA PELLESTRINA: "I SACERDOTI FERMANO OGNI INIZIATIVA DEI CREDENTI"

Non è apparso inosservato un post su facebook, in cui Annalisa Busetto, residente a Pellestrina e fedele cattolica, stigmatizza il comportamento di due dei sacerdoti presenti nell'isola, responsabile a suo dire anche della disaffezione dei più giovani alla vita parrocchiale. Annalisa, 53 anni, nota come in occasione dell'Epifania non si sia provveduto ad alcuna iniziativa specifica, e passa in rassegna le varie difficoltà generazionali nel rapporto con il clero del luogo: «Giovani disponibili che hanno abbandonato per l'incomunicabilità con i due, i bambini lo stesso, i gruppi degli adulti sono tollerati a malapena, gli anziani si sentono abbandonati». La conclusione del post lascia intendere che anche il tenore di vita o le abitudini riflettano queste incomprensioni, «aperitivi tutti i giorni e cena al ristorante», apparentemente in contrasto con la povertà predicata da Papa Francesco.
Difficile non riconoscere nel ritratto descritto dalla donna anche la figura di don Damiano Vianello, già al centro di discussioni a livello isolano, peraltro molto apprezzato dal vescovo Tessarollo anche per la sua organizzazione di raduni giovanili quali “Io, te e Rio”. La polemica lanciata dal post di Annalisa ha risvegliato i pellestrinotti che in massa stanno partecipando al dibattito per dare ragione all'una o all'altra parte, considerato il tradizionale tasso di devozione religiosa nell'isola.