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lunedì 3 maggio 2021

PESCANO CON LE LORO NASSE NEL MARE DI PELLESTRINA, MA VIA FACEBOOK VENGONO ACCUSATI DI FURTO: RIVALSA IN TRIBUNALE?

Continua la guerra tra pescatori professionisti e pescatori sportivi nella laguna tra Chioggia e Venezia: quattro componenti di una famiglia padovana (nipote, padre, nonno e zio), regolarmente muniti di licenza di pesca sportiva, venerdì scorso con la loro barca stavano ritirando alcune nasse di proprietà poste in mare aperto, davanti alla spiaggia di Pellestrina, quando si sono ritrovati loro malgrado in un post pubblicato su facebook.
Nelle loro nasse c’erano esattamente 13 seppie, molte meno di quanto concesso dalla norma: ma un pescatore pellestrinotto, concessionario nel vicinato, dopo essersi avvicinato alla loro barca, prima li ha apostrofati in malo modo e poi li ha fotografati. Per poi pubblicare, qualche ora dopo, l'immagine nel proprio profilo con didascalia: «Beccati con le mani nella marmellata... assembramento e pure ladri! Io sono pescatore professionista».
Alla famiglia padovana la cosa non è naturalmente piaciuta, e ha chiesto lumi alla Capitaneria di Porto: una volta venuti a conoscenza del fatto che non avevano infranto la legge, hanno cercato inutilmente di mettersi in contatto con il pescatore di Pellestrina per chiarire la questione. Quest'ultimo, molto probabilmente, aveva capito di averla fatta grossa e nel frattempo ha cancellato dal network la foto e le scritte. Ma qualcuno aveva fatto in tempo a cogliere uno screenshot, e ora la vicenda potrebbe finire addirittura in tribunale, per diffamazione.

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