Non si attenua la situazione di disagio nei vaporetti di linea 11 tra Chioggia e Pellestrina, dove l'orario prevede ancora una corsa diurna all'ora. ACTV ha allargato la platea nelle singole categorie di mezzi, così nei battelli foranei di classe 330 ora possono entrare 160 passeggeri anziché i 90 di prima, ma senza corse bis non sono sufficienti alle esigenze dei tanti lavoratori pendolari destinati agli ospedali e alle case di riposo del Lido e di Venezia: a chi supplica il ripristino dell'orario tradizionale, attraverso un messaggio di facebook l'azienda risponde che se ne dispiace e si scusa, «ma non siamo nelle condizioni di incrementare ulteriormente i servizi».
Molti marinai e capitani infatti sono ancora in cassa integrazione, lavorando un giorno ogni tre: anche questi lavoratori sono esasperati, e chiedono giustamente all'utenza di non "prendersela" con loro se la condizione è l'attuale, non recando ovviamente alcuna responsabilità in merito.
Nel mentre, il sindacato UIL Funzione Pubblica è tornato a chiedere all'azienda l'attivazione di servizi dedicati da Chioggia alle strutture San Camillo, Carlo Steeb, Stella Maris e Opera Santa Maria del Mare: «I dipendenti di queste strutture, che svolgono un servizio essenziale in modo encomiabile - si legge nella lettera - rischiano di non rispettare il proprio orario di lavoro, a causa dei posti contingentati e delle corse ridotte. Per questo chiediamo di ripristinare anche le corse dei vaporetti ogni mezz'ora, dal momento che quelle degli autobus lungo la stessa tratta sono state ripristinate in toto.
Anche nel servizio automobilistico non tutto fila alla perfezione: è di oggi l'intervento di un conducente di 57 anni, Mario Boscolo Sale, che in un articolo della Nuova Venezia firmato da Daniele Zennaro afferma di aver chiesto di poter rientrare in servizio dopo 50 giorni di "ferie" obbligate, dal momento che ora servono autisti, ma l'ACTV non provvede. «Erano state tagliate corse e lasciato a casa i lavoratori quando le persone non potevano recarsi al lavoro - dichiara Mario Sale - ma l'accordo tra impresa e sindacato oggi non tiene conto della situazione cambiata. C'è bisogno di conducenti e di mezzi in strada, non si possono lasciare a terra i passeggeri. Ho chiesto di rinunciare alle ferie e di tornare a lavorare, ma l'azienda tace. Oltre tutto, non verranno assunti gli stagionali proprio quando servono più corriere di prima».
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